Da alcune decine d’anni i miei concorsi d’architettura
sono accompagnati da una novella che racconta il progetto da punti di vista
sempre diversi e a volte senza una ragion logica. Quest’ultima prende forma nei
giorni precedenti la consegna dell’ennesima prova. Nasce e si sviluppa, senza
che una sola parola sia vergata su carta, durante il frenetico ultimo giorno
prima delle stampe e della corsa al corriere.
Dopo di ché con il pacco oramai messo in strada nel furgone della
consegna, “ … a palle ferme” avrebbe
detto nonno Silvio nato un paio di secoli fa, è venuto il tempo dello
scritto. Eccolo qui.
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| Massimo Gennari | Buoni giorni
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