Sotto il Pratomagno | 2000 - 17
L’appuntamento
era per le ventuno e diciotto precise sul sacrato dell’antica pieve lassù sulla
collina. Il pretesto era un concerto di musica sacra di cui non ricordo il
tema. Si erano incontrati per caso in municipio e per caso avevano combinato
l’incontro.
Lui portava una
polo a mezze maniche e un pantalone sbrindellato; sandalo d’ordinanza e un paio
di occhiali alla moda. Capelli neri senza divisa.
Lei arrivò
radiosa nel suo bel completino verde mela calzando ballerine gialle. Biondi
erano i capelli raccolti e legati con fiocchi rosa. Un golfino di cotone da
brava ragazza le nascondeva le spalle.
Diverso era
l’abbigliamento e diverse erano le aspettative di ognuno.
Lui che cercava
di immaginarsi il dopo concerto: “… la
porto a prendere un gelato sul fiume … Poi ci provo …”.
Lei che
rimuginava sulla provenienza geografica del suo cavaliere e ricordava un
vecchio proverbio della nonna : “dammi
retta nini … Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio …”.
Un lavoro
insoddisfacente li accomunava entrambi che da grandi volevano fare i
costruttori di cattedrali.
Queste erano le
premesse. Ma la vita è strana. Domani si sposano.
Auguri.
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