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Tagliatelle sul fico

Sul tavolo, 2018

Tagliatelle sul fico | 2014 | riveduta polverosa ricetta di famiglia


Indispensabile:
1 fico verdino completo di frutti maturi da cogliere verso la fine di settembre e meglio i primi del successivo; 1 fetta alta (x commensale) di pancetta sottosale e sottospezia; 80/100 gr tagliatelle all’uovo secche (x commensale); 1/4 (x commensale) cipolla bianca; 1 cucchiaio da minestra (x commensale) di passata densa di pomodoro (2 x gli estimatori); 1 cucchiaio da caffè (x commensale) di olio evo (extraverginedioliva) meglio se di sopra la Sette ponti; 3/5 foglie (x commensale) di basilico fresco (meglio se del tipo “genovese”); 2/3 fico verdino (x commensale); 1 tocchetto di pecorino (x commensale) da grattugiare; Sale + pepe + peperoncino qb (e comunque secondo gusto)
Preparazione:
Padella di acciaio sul fuoco (allegro) insieme all’olio evo e la cipolla bianca affettata fine fine (consigliata lametta di sicurezza per rasoio bic). Far andare per alcuni minuti il soffritto. Poi aggiungere h2o qb, abbassare intensità della fiamma e stufare per 300” girando con mestolo di wood.
Dopo di ché togli dal fuoco la cipolla stufata e adagiala (scolandola dal liquido in cottura) su terrina. In padella adesso aggiungi pancetta tagliata a strisce trasversali (dal grasso al magro). Ops scordavo: acqua sul fuoco (allegro andante) con sale grosso in pentola capiente coperta da capace coperchio. Torniamo alla pancetta: rosolarla a fuoco vivace per alcune minuti fino a giudizio del preparatore. Aggiungi la passata di pomodoro e fai andare per (diciamo) quindici minuti? Forse anche qualcosa meno. Assaggia che è meglio. Aggiusta di sale, pepe peperoncino e quanto altro a piacimento.
Intanto sbuccia il frutto (al plurale … i frutti). La buccia la lasci per le galline e/o i conigli. Il resto sul tagliere di legno che sta sul piano vicino al fuoco. Ridurre i fichi in piccoli pezzetti. La pentola è in ebollizione. È l’ora di buttare la pasta. Il tempo di cottura è sulla confezione. Di solito (per il dente) conviene dare un comporto (in meno) di 30” prima di scolarla. Io lo faccio. Tu fai come vuoi.
Mentre le tagliatelle stanno in cottura ricordati i frutti del fico precedentemente sbucciati e spezzettati. Accostali alla padella e cacciali dentro insieme (non ti scordare) al trito di cipolla bianca stufata che riposava dentro la terrina. Fai andare a fiamma lenta e bassa bassa tutto l’arcano composto. Poco prima della scolatura della pasta spegni la fiamma sotto la padella e aggiungi (in goppa) le foglie di basilico. Che riposino anch’esse con il resto. Separa l’acqua di cottura dalla pasta. Tieni quest’ultima e anche alcuni mestoli del liquido. La terrina dove stava la cipolla non l’hai mica messa via? Serve adesso.
Pasta più sugo della padella più l’avanzo dell’acqua di cottura e anche alcune foglie di basilico serbate per ogni evenienza. Mescolare e servire con pecorino a parte. Un filo d’olio di sopra la Sette ponti se del caso.
Mi accorgo solo adesso che tutti quei (x commensale) erano evitabili. Bastava citarlo all’inizio. Ma tant’è.
Se il fico lo avete per davvero lo potete usare per salirci sopra con le tagliatelle. Vi assicuro che è entusiasmante. Salute.

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