Lettori fissi

24/09/20


Perché | 2003

 

Premessa

 Il testo è la sceneggiatura a più mani di un Corto realizzato durante il Seminario di scrittura e regia tenuto da F. Welz  a Terranuova B.ni nel 2003. Ci ha onorato della partecipazione Carlo Monni di Champs sur le Bisence.

 

 

SCENA 1

Terranuova B.ni. Negozio di giocattoli. Interno giorno

Dettaglio ravvicinato di una cesta di palloni, tutti diversi tra i quali uno con stampato il mappamondo. Entra in campo la mano di un bambino, Giovanni, indeciso su quale scegliere. Ne tasta più di uno, ne saggia la consistenza, e alla fine ne sceglie uno, ovviamente quello più in basso nella cesta e questo provoca la caduta di almeno un paio di palloni sul pavimento. Felice della scelta, mostra il pallone al nonno ed esclama:

 

Giovanni

E’ come quello di Luca!

 

Il nonno, bonario, acconsente, e mentre sta pagando dice:

 

Nonno

Ti deve bastare per almeno un mese

 

Giovanni annuisce.

 

Giovanni

Si va al muro?

 

Si apprestano ad uscire.

 

Stacco.

 

 

SCENA 2

Giardino, nelle vicinanze delle mura e di una panchina. Esterno primo pomeriggio.

Su di una panchina, seduto a cavalcioni,  c’è un uomo vestito in modo dimesso che si è apparecchiato un pezzo della panchina stessa con una tovaglia ripiegata più volte, un piatto di plastica, una bottiglia di vetro trasparente con del vino rosso; insomma mangia come se fosse a casa. Il nonno si siede su di un’altra panchina e tira fuori dalla tasca un giornale spiegazzato (La Nazione). Il nipote sorpreso:

 

Giovanni

Che hai fatto nonno, l’hai preso al bar?

 

Nonno

La nazione non si compra, si ruba…Gioca gioca..

 

Il bambino sembra indeciso sul da farsi, tira un calcio incerto alla palla che va a rotolare vicino alle gambe dell’uomo che sta mangiando. Timidamente Giovanni si avvicina, l’uomo gli fa un sorriso e con un piccolo calcio gli restituisce la palla. Giovanni si allontana e, continuando a dare di sottecchi sguardi all’uomo che sta ancora mangiando si va a risedere vicino al nonno con la palla sotto al braccio. Chiede sottovoce al nonno:

 

Giovanni

Perché quel signore mangia così?

 

Il nonno non capisce.

 

Nonno

Così come?

 

Giovanni

Così, apparecchiato sulla panchina!

Nonno

Non avrà avuto il tempo di tornare a casa.

 

Dopo una pausa, continua.

 

Nonno

O forse a casa una tavola non ce l’ha!

 

L’uomo, come se sapesse che stanno parlando di lui, alza il bicchiere di vino prima di portarlo alla bocca.

 

Giovanni

Ma è di fuori?

 

Nonno

Si, se gl’ha bevuto… gioca, gioca…

 

Giovanni, saltando a pie’ pari dalla panchina, torna a giocare. Lancia il pallone contro al muro di pietre che altro non è che una parte delle mura che circondano Terranuova. Dopo un po’ si stufa a giocare da solo e richiama da lontano il nonno, tutto intento nella lettura.

 

Giovanni

Giochi nonno?

Nonno

Non ti sto’ dietro, sono vecchio, mi manca il fiato.

 

Il bambino torna vicino alla panchina e si siede sul pallone continuando a guardare il muro. Il nonno, con lieve tono di rimprovero.

 

Nonno

Vieni via, che così scoppia!

 

Giovanni torna verso il muro, lo tocca lo accarezza e lo gratta, guarda verso l’alto e ne calcola l’altezza. Torna di nuovo verso il nonno.

 

Giovanni

Perché c’è il muro?

Nonno

C’era tutto intorno al paese.

Giovanni

Lo so, ma a che serve?

Nonno

Per difendersi.

Giovanni

Da chi?

 

Nonno

Dai nemici…

Giovanni

Perché, abbiamo nemici qui in paese?

Nonno

No, ma quando fu costruito ce n’erano.

 

 

Il bambino tira una pallonata, il pallone si impenna e scavalca il muro.

 

Giovanni

Bella difesa! Sai che ci vuole a scavalcarlo?

 

 

Si alzano per andare a recuperare il pallone.

 

Nonno

Allora così alto bastava… non c’erano gli aerei, gli elicotteri ed i missili…

 

Stacco.

 

SCENA 3

Terranuova B.ni. Mura del paese.  In corrispondenza di una torre.

Giovanni ed il nonno passano camminando lungo le mura in corrispondenza della torre angolare. Giovanni la percorre tutta con lo sguardo, fino in alto, poi puntiglioso chiede al nonno:

 

Giovanni

Perché c’è questa torre?

Nonno

Per difendersi…

 

Giovanni (con tono enfatico)

Ancora dai nemici?

 

Nonno (con sufficienza)

Si, per avvistarli prima che ti arrivino in casa…

 

Giovanni si infervora mimando la scena.

 

Giovanni

E che facevano, gli tiravano l’olio bollente… le palle di fuoco?

 

Il nonno lo frena

 

Nonno

Oppure bastava chiudere le porte a chiavistello.

 

Ed il ponte levatoio?

 

 

Il nonno lascia cadere il discorso.

 

Stacco.

 

SCENA 4

Terranuova B.ni. Piazza dell’Autostazione. Dietro le mura. Esterno pomeriggio.

Giovanni e il nonno entrano nella piazza e Giovanni si stacca dal nonno e si dirige correndo verso il pallone che è finito alla base di un albero. Il nonno si è fermato a guardare il nipote. Giovanni torna correndo ed insieme al nonno si dirige verso l’autostazione. Giovanni è un po’ deluso.

 

 

 

Detto questo spinge il bambino sul predellino e sale con lui sull’autobus. Ci sono una quindicina di persone. Tra queste c’è una ragazza, sui trent’anni, che sembra animata da un furore incontenibile, un dissidio interiore che non riesce a frenare. Si morde le labbra, scuote la testa, qualche lacrima sgorga.

 

Stacco

 

 

SCENA 5

Strada tra Terranuova Bracciolini e Montevarchi. Interno/Esterno.

Mentre il paesaggio valdarnese scorre dietro ai finestrini, nonno e nipote si sono messi nell’ultima fila: Giovanni inginocchiato guarda fuori dal finestrone posteriore. Ad un certo punto si siede a fianco del nonno, proprio mentre questi riprende il discorso.

 

 

 

 

Giovanni, leggermente impaurito, dice a mezzavoce

 

 

Il nonno, come a cacciare un pensiero, guarda fuori dal finestrino.

 

 

II nonno si rivolta verso il bambino, scuotendo la testa con aria grave

 

 

 

Giovanni deglutisce spaventato e stringe il pallone quasi a proteggerlo. Il pullman entra sotto un cavalcavia ed il momentaneo cambiamento di luce lo spaventa ancora di più.

 

Dopo qualche secondo Giovanni riformula una domanda timidamente.

 

 

Il nonno paziente.

 

 

 

Il nonno esita.

 

 

Stacco

 

 

SCENA 6

Montevarchi. Piazza Vittorio Veneto. Davanti alle Logge. Esterno pomeriggio.

La ragazza “disperata” della scena precedente è tra le prime a scendere dall’autobus. Subito dietro Giovanni ed il nonno. Seguiamo la ragazza mentre passando dietro l’autobus attraversa la strada, allontanandosi dalle logge. Arriva dall’altro lato della strada, e si ferma con una brusca frenata, un’auto sportiva. Un ragazzo, di circa trent’anni,  scende e si avvicina velocemente alla ragazza e la chiama strattonandola con voce alterata.

 

 

Detto questo la ragazza scappa di nuovo verso le logge. Christian la segue e le loro voci sono adesso amplificate dalla risonanza delle logge.

 

 

Strattonandola violentemente la butta dentro l’auto senza più dire nulla.

 

Serena recalcitra, cercando di svincolarsi.

 

 

Ma ormai Christian ha preso il sopravvento, richiude violentemente la porta dalla parte di Serena e riparte sgommando. Torniamo ad inquadrare il nonno e Giovanni che sono rimasti interdetti ad assistere la scena ammutoliti.

 

Stacco

 

 

SCENA 7

Montevarchi. Vicolo del campanile. Da piazza XX Settembre a piazza Varchi.

Dopo qualche secondo di silenzio, Giovanni riprende con le sue domande.

 

 

Sbucano su piazza Varchi.

 

Stacco

 

 

SCENA 8

Montevarchi. Bar di fronte alla Collegiata.

Giovanni ed il nonno sono seduti ad uno dei tavolini tondi del bar e sorseggiano ciascuno la loro bibita: il bimbo una Coca cola ed il nonno una spuma. Tirando fuori il giornale di tasca:

 

 

Detto questo si immerge di nuovo nella lettura. Il bambino sbuffa e si mette a guardarsi intorno. C’è una coppietta di adolescenti seduta sugli scalini delle logge di fronte che sta sbaciucchiandosi e scambiandosi tenerezze. Senza che il nonno se ne accorga ad un certo punto Giovanni si alza e si avvicina alla coppia titubante, e guarda la coppia con un po’ troppa insistenza fino a che lui il ragazzo si sente osservato, si volta verso il bambino. Giovanni, intimidito dallo sguardo si dirige con una piccola corsettina verso la chiesa. Poi con una rapida deviazione si introduce dentro al portone della Canonica.

 

 

SCENA 9

Montevarchi. Museo della Collegiata. Interno pomeriggio inoltrato.

Giovanni penetra con curiosità negli ambienti del museo sotto lo sguardo distratto del bigliettaio. Guarda tutto intorno a sé con curiosità, tocca tutto, a cominciare dalle terracotte tra cui il lungo corteo del conte Guido Guerra. Indugia con lo sguardo sulle schiere di soldati in armi. Passa in rassegna anche il tempietto robbiano vero e proprio, tastando con i polpastrelli la differenza tra i vari materiali e colori.

 

Stacco.

 

 

SCENA 10

Montevarchi. Piazza Varchi. Bar davanti alla Collegiata. Esterno pomeriggio inoltrato.

Giovanni è sulla soglia della canonica. Con una corsettina torna verso il tavolo del nonno che si accorge del suo allontanamento solo quando lui riappare.

 

 

Giovanni non risponde ed ha pronta un’altra domanda

 

 

Il nonno comincia a spazientirsi un po’.

 

 

 

 

 

Il nonno a questo punto perde la pazienza, si alza, piazza i soldi sul tavolino e avviandosi dice

 

 

Il nonno si ferma nella sua camminata come a pensarci e, dopo una pausa, dice

 

 

Il nonno si avvia. Giovanni, uscendo dalla piazza comincia a palleggiare. Passano davanti ai due adolescenti che in questo momento sono intenti in un bacio appassionato. Giovanni li guarda con curiosità. I due escono dalla piazza imboccando via Roma.

 

 

SCENA 11

Montevarchi. Via Roma. Esterno pomeriggio inoltrato.

Il nonno e il bambino stanno camminando nel via vai pomeridiano. Giovanni ha ancora qualche domanda.

 

Giovanni smette di fare domande facendo un’espressione di disgusto.

 

 

SCENA 12

Montevarchi, Chiostro di Cennano. Esterno tardo pomeriggio.

Nonno e nipote percorrono uno dei bracci del chiostro. Venendo incontro da un altro braccio arrivano tre bambini che si avvicinano festosamente a Giovanni perché gli hanno visto il pallone in mano. Il nonno, che sembrava cercare un pretesto per lasciare il nipote

 

 

I quattro con agilità saltano il muricciolo che divide i bracci del chiostro dal cortile e cominciano a giocare, soprattutto Giovanni, con foga ed energia ritrovata, a pallone.

Il nonno caracollando sale al museo paleontologico.

 

Stacco

 

SCENA 13

Montevarchi. Sala del museo Paleontologico. Interno tardo pomeriggio.

Carla, la mamma di Giovanni, è l’addetta alla biglietteria del museo. Appena vede suo padre entrare.

 

 

 

 

 

 

E la figlia (un po’ scostante)

 

 

 

Stacco

 

 

SCENA 14

Montevarchi. Chiostro di Cennano. Esterno tardo pomeriggio.

Giovanni tira la palla oltre il muretto, poi lo salta e correndo con il pallone sotto il braccio sale velocemente la scala dopo aver salutato gli amici.

 

Stacco

 

SCENA 15

Montevarchi. Museo Paleontologico. Interno tardo pomeriggio.

Carla ed il babbo sono in un momento di sospensione del loro dialogo. Vedono arrivare il bambino e con un gesto, come a dire “se ne parla dopo”, accolgono Giovanni.

 

 

Giovanni si allontana dal nonno e dalla mamma e si avvicina all’espositore dello scheletro del mammuth. L’ambiente è tutto circondato da vecchie bacheche lignee piene di teschi, denti giganteschi, fossili, corna di cervo. Giovanni guarda tutto un po’ annoiato. Approfittando dell’allontanamento del figlio, Carla riprende a parlare con il babbo.

 

 

 

 

SCENA 16

Montevarchi. Museo Paleontologico. Interno tardo pomeriggio.

Giovanni è di fronte allo scheletro del mammuth. Richiama dal fondo della sala l’attenzione del nonno.

 

 

Il nonno si avvicina, ed anche Carla. Ma Carla comincia a spengere a gradazione bacheca per bacheca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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