Il posteggiatore | 2006
Stamani mi sono
svegliato presto. "... e che è una novità ... ?" direte
voi.
No. Però mi sono
svegliato presto che dovevo andare in città a trovare una zia della Silvia.
Veloce … veloce e presto … presto si parte. Tutta la famiglia parte
meno uno. Il piccino resta a casa che deve giocare con gli amici al pallone.
Allora si parte in tre "... tre somari e tre briganti... solo in
tre..." verso la città di Toni, di Antognoni e di Cecchi Gori. Uscita A1 -
Firenze sud e poi verso i viali. Via … via che è tardi.
Il guidatore
dell'auto fa il suo mestiere. Guida.
E come al solito
("Perdindirindina... quante volte ci sarò stato...?") sbaglia strada.
Sa che deve andare sotto la piazza e ci passa davanti. Costeggia l'archivio di
stato e poi il mercato del santo Ambrogio. La vede la piazza. tutta in pietra
grigia pavimentata a lisca di pesce. E come al solito si prende un cazziatone
dalla Silvia. Incassa il colpo e gira a vuoto per diverse strade. Poi imbocca
quella giusta e arriva all'ingresso del posteggio. La rampa è stretta e il
biglietto è gelato.
Ma siamo sotto.
Il parcheggio è vuoto di domenica mattina alle 9.
Dodici auto, un
furgone bianco e basta. Una parete della costruzione è occupata da tanti
disegni colorati. Li conto. Sono ventotto. Ventotto tavole di altrettanti
progetti per la piazza che sta sopra. Ventotto come il numero dei becchi. In
realtà scoprirò più dopo che di progetti ne sono stati fatti trentotto ma i
primi dieci sono in visione al mercato coperto che oggi è chiuso. Il progetto
detto "erbaallebestie555" è il nostro. Ed è dei ventotto di sicuro il
più intrigante. Il meglio impaginato e con le immagini che non sfigurano con l
meglio degli altri. Intanto la famiglia se ne va dalla zia.
Io resto a
cazzeggiare sottoterra. Ho voglia di una sigaretta.
Brucio la prima
bionda della giornata e rifaccio il giro. E nel mentre che sono intento
all'osservazione di uno dei ventotto si apre lo sportello di dietro del furgone
bianco parcheggiato li vicino. Se ne esce un losco figuro con la barba lunga e
i vestiti imbrattati che mi guarda.
Anche io lo
guardo mentre mi faccio un peo della bionda.
E allora lui mi
riguarda e dice: "... che cosa ci fa lei qui...?".
E io: "...
sono a veder 'sta mostra... perchè?".
E lui: ...lo sa
è vero che non si pole fumare sottoterra?".
E io: "...
e allora?".
E lui: "...
non si pole fumare e spenga subito la sigaretta!".
E io; mentre
stiaccio il tubino di cartone bruciacchiato: "...lo faccio subito... mi
scusi... ma non sapevo. E poi lei chi è ?".
"Il
posteggiatore".
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